Informazioni sull'Appennino

Gli Appennini sono un sistema montuoso lungo circa 1.200 km che attraversa tutta la penisola italiana da nord a sud disegnando un arco con la parte convessa a ovest. L'estremità settentrionale è costituita dal Colle di Cadibona, mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'Aspromonte, di fronte allo stretto di Messina in Calabria. L'estensione in larghezza degli Appennini varia da un minimo di 30 km ad un massimo di 250 km.
Il rilievo siculo può essere considerato la continuazione della catena appenninica al di là del breve tratto di mare dello Stretto di Messina; affonda nel Mediterraneo (Canale di Sicilia) per riemergere nell'Africa Settentrionale da Capo Bon (Tunisia) al Marocco, con la catena dell'Atlante. È da qualche tempo sempre più noto usare il nome Appennino Siculo.
Essi sono completamente in territorio italiano se si eccettua il Monte Titano appartenente alla Repubblica di San Marino.
A paragone con l'altro sistema montuoso italiano, le Alpi, gli Appennini hanno una diversa conformazione ed una altezza inferiore. L'appennino è formato in prevalenza da rocce calcaree dure e da argille molli; solamente la Sila e l'Aspromonte sono costituiti da rocce granitiche. La cima più alta è il Corno Grande, nel Gruppo del Gran Sasso (Abruzzo) che raggiunge i 2.912 metri di altitudine sul livello del mare.
Anche il paesaggio naturale appenninico, con la diversità delle rocce e del clima appare molto differente da quello alpino. Gli appennini hanno un aspetto uniforme: in genere le cime appaiono tondeggianti e lento il declivio dei due versanti, tirrenico ed adriatico. Spiccano solo le ardite forme dei gruppi di compatta roccia calcarea d'Abruzzo (Gran Sasso) e quelle tronco-coniche dei vulcani dai crateri ormai spenti e attualmente occupate da laghi (colli Albani); o di quelli attivi (Campi Flegrei, Vesuvio) del versante tirrenico.
Le vallate appenniniche sono spesso impervie, perché soggette in molte regioni a frane e scoscendimenti. Data infatti la composizione prevalentemente argillosa del suolo e in conseguenza pure del disboscamento dei tempi passati, le acque di superficie agiscono rovinosamente: scavano solchi (calanchi), rendono inabitabili vaste superfici e provocano lo slittamento di interi pendii, che nei periodi di pioggia si trasformano in pericolosi fiumi di fango.
La catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: tirrenico ed adriatico, differenti tra loro sotto molti aspetti. La più appariscente è data dall'asimmetria dei due pendii: quello adriatico è breve, quello tirrenico è ampio.
I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai 1.000 m, dall'uno all'altro versante, vengono indicati nella parlata locale, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di passo, bocca, forca, portella e gola.
Negli Appennini è presente un solo ghiacciaio, il Calderone sul Gran Sasso, ma numerosi glacio nevati, nevai e qualche glacieret.